Nell’ estate scorsa (2007), tra i tanti viaggiatori che hanno attraversato la valle, è arrivato alla”Tempa del Fico” , un contadino nomade, Antonio De Falco. Antonio, che ha arti sparse in tutto il mondo, originario di Somma Vesuviana, richiamato nella valle dalle notizie , intercettate dalle varie parti d’Italia , sulla nostra attività di recupero della Carusella, rimane incantato dalla forza di Pruno.
Antonio è in cerca di un posto dove fermarsi e mettere in pratica le tante idee e sogni che ha in testa e nel cuore e che sono frutto di un lungo pellegrinaggio alle varie fonti del sapere contadino.
Esperienze in Italia, Europa, Asia e Centro America, hanno fatto maturare in lui, allievo particolare di Emilia Hazelip e seguace dei principi dell’Agricoltura naturale di Masanobu Fukuaka, l’esigenza di rendere visibile e praticabile questo “corpo filosofico” concretizzandolo in un “ altro eco-villaggio possibile”.
L’incontro è una festa popolare di pruno la settima edizione di “attacca u padrone addò vole lu ciuccio” “il pane e arte” con la presentazione della tesi “Pruno 1880-2007 una comunità che scompare. Senza Rimpianti?.
I principi che aspirano la progettualità di cui Antonio umile portatore, si basano sul concetto di Permacultura, abbreviazione e contrazione del termine anglosassone “ permanent culture”.
Percepisco che questo incontro tra le montagne del Cilento, la sommità vulcanica del vesuvio e tutte le altre montagne della nostra madre terra rappresentava un momento importante di ripopolamento della vallata di Pruno.
I primi passi in questa direzione si sono concretizzati nella richiesta, tramite contatti con il “cuore cilentano di Peppino Tarallo di poter pubblicare la tesi con il patrocino dell’ente parco.
Pruno, alla ricerca di taglio storico-sociale sulla memoria collettiva della valle.
Il cerchio si chiude: la memoria, la contemporaneità, il futuro di Pruno…….
Una comunità che non scompare, che risorge con la possibilità e capacità reale di offrire un piccolo contributo di pratiche e di esperienze al gran dibattito sul futuro dell’uomo e della sua organizzazione sociale sulla madre terra.
Di qui il riconoscimento di come questi processi sociali possano essere agevolati dal fatto che essi vogliono essere agiti e sperimentati nell’ambito di un area protetta riconosciuta Patrimonio collettivo dell’umanità, la cui occultata gestione dovrebbe essere importata per una funzione catalizzatrice di queste azioni innovative.
Siamo arrivati alla fine o all’inizio di Pruno: dicono gli anziani del posto che la valle si è spopolata e ripopolata già tre volte ………..
Un nuovo chicco di grano che germoglia ha in se una forza incredibile; conserva in se il messaggio energetico del seme e della vegetazione passate, ma, è anche l’embrione del messaggio della futura pianta e del futuro seme.