L’obiettivo del nostro progetto è tentare di proporre una strategia pilota di sviluppo locale che, se funzionante, potrebbe rappresentare un fruttuoso esempio di sviluppo per altre aree che presentino le stesse caratteristiche della valle di Pruno.
Per porci in maniera proficua di fronte al nostro scopo, occorrerà affrontare alcuni problemi inerenti allo sviluppo meridionale, attingendo alle dimensioni locali come schema interpretativo dei fenomeni socio economici.
Il modello di sviluppo a cui intendiamo rifarci tiene conto delle enormi diversità che si profilano alle varie zone del mezzogiorno. Tener conto dei localismi qui presenti, vuol dire rendersi più capaci di suggerire nuovi percorsi da seguire, rifiutando politiche di interventi unitarie ed omogenee per proporre interventi differenziati e mirati a ciascuna delle realtà tipiche meridionali.
Le diversità che caratterizzano il variegato scenario meridionale rappresentano proficui presupposti su cui far leva per puntare alla valorizzazioni delle specificità locali in esso presenti.
Considerando, nel nostro caso, il patrimonio territoriale, ambientali e culturale e il capitale sociale endogeno come punti di forza del sistema locale di nostro interesse, l’obiettivo primario da conseguire è la salvaguardia e l’integrità territoriale, unitamente al recupero di quella tradizione che fin qui hanno caratterizzato l’auto sussistenza di quest’aria. Tutto ciò ha lo scopo di creare nuove possibilità di crescita e di sviluppo sostenibile a garanzia dell’utilizzo razionale delle risorse naturali e delle valorizzazioni degli stili di vita appartenenti alla comunità di persone che popolano la valle.
Sarà tale comunità ad essere fattore propulsivo del processo poc’anzi descritto, in quanto protagonista attivo e partecipe della promozione della vallata.
La possibilità di mantenere e stimolare lo sviluppo economico, in questa ottica dipende dalla capacità della società locale di ridefinire la sua identità per cogliere nuove opportunità di sviluppo.
Sarà il rafforzamento dell’identità collettiva, del senso di appartenenza della consapevolezza di essere ciascuno anello indispensabile di quella catena di relazione che fa si che tutta la comunità locale si auto sostenga. Ad ogni singola persona, in quanto diretta espressione del territorio, dovrà essere data la p possibilità di essere al centro di ogni realtà produttiva e garanzia sia dell’ autenticità dell’offerta ma soprattutto della sussistenza di quei vincoli di solidarietà allargata che da sempre hanno caratterizzato la vita a Pruno.
A difesa dell’integrità sociale che si intende promuovere, occorre far maturare la consapevolezza che la vita di ognuno, intesa anche in termini di capacità di sostentamento, è indissolubile dipendente dalla rete di interazioni che lega il singolo a ciascun componente della comunità stessa.
La possibilità di miglioramento dipenderà, dunque, dal totale rifiuto dell’individualismo e dalla completa accettazione del cooperativismo come unico fattore propulsivo su cui far leva per la valorizzazione dell’intera zona.
La vita degli abitanti di Pruno dovrà essere legata alla certezza di poter contare ognuno sull’aiuto dell’altro e sulla consapevolezza che, venendo meno questi vincoli di solidarietà sociale, verrà messa in seria discussione la possibilità di sostentamento dell’intera valle. La promozione di questa mentalità sarà dunque preliminare e interdipendente rispetto a qualsiasi possibilità di miglioramento.
Il modello di sviluppo proposto è influenzato, in primo luogo, da requisiti non economici quali il rafforzamento dei legami sociale e del cooperativismo come frutto del radicamento sul territorio.
In questo modo l’auto valorizzazione personale sarà inscindibilmente legata alla capacità di ciascuno di rendersi partecipe di un processo improntato ad una sorte di interazione continua con ogni singolo componente della comunità, sostenendo un modello di interdipendenza permanente tra territorio e risorse autoctone.
La dinamica di sviluppo qui delineata implica chiaramente un paziente lavoro che, però, nel lungo periodo permetterebbe di ricostruire il tessuto sociale ed economico dei territori interessati consentendo di ricostruire il tessuto sociale ed economico dei territori interessati, consentendo ad esempio ad alcuni giovani di “rimanere in paese” ad un gruppo di donne di sviluppare attività complementari o a diverse famiglie di insediarsi in una zona rurale. E’ su tali basi che questi territori potranno progressivamente impegnarsi in nuovi processi di sviluppo.

Strumenti:
La Valle di Pruno, così come ogni altro sistema locale, tiene racchiuso nella sua storia il fascio dei suoi possibili sviluppi.
Nel recupero delle tradizioni e nell’esaltazione del rapporto tra ambiente e comunità locale, la possibilità di facilitare un uso più efficiente delle risorse qui presenti ma disperse e malamente utilizzate. Il capitale territoriale, inteso come l’insieme di tutti gli elementi che formano la ricchezza territorio (attività,paesaggio e patrimonio…), può essere valutato esclusivamente in funzione della storia del territorio.
Occorre valorizzare le attività economiche e i fattori sociali che hanno da sempre permesso il sostentamento economico della Valle; inutile e dannoso risulterebbe proporre attività produttive che poco si conciliano con l’ambiente naturale e che quindi non aiuterebbe in senso strutturale il “decollo” di questa zona.
Le attività idonee alla valorizzazione del territorio di nostro interesse, sono quelle con cui la comunità rurale ha già convissuto e a cui è già fortemente legata; una riorganizzazione di esse non comporterebbe la rottura dell’equilibrio che la società locale si è costruita negli anni.
Una fruttuosa promozione dell’agricoltura, della pastorizia, dell’artigianato e della cultura locale permetterà non un semplice e improduttivo aumento del reddito della popolazione, ma la nascita dei presupposti favorevoli alla creazione di sviluppo endogeno.

• Agricoltura
Un’adeguata valorizzazione di questa attività, parte dalla sistemazione dei territori attraverso accurate ed opportune opere idrogeologiche e dalla coltivazione dei terreni secondo criteri rigorosamente biologici. L’agricoltura biologica dovrebbe infatti rappresentare una prospettiva estremamente interessante per lo sviluppo dei territori rurali: oltre al migliorare la salute pubblica e a preservare l’ambiente, essa contribuisce a ridurre l’esodo della popolazione nelle zone rurali, in quanto richiede più manodopera rispetto all’agricoltura tradizionale.
Un primo passo in questa direzione è il recupero di vecchie sementi come quella del grano antico, la cui produzione sarà opportunamente “sfruttata” grazie all’installazione di un mulino.
A quest’ultimo sarà affiancato un laboratorio artigianale in cui si concentrerà la produzione e la vendita di vari prodotti tipici, quali pasta, pane e biscotti.
Un ulteriore laboratorio è stato pensato per la trasformazione e la conservazione degli ortaggi derivanti esclusivamente da colture biologiche.
Strettamente collegate alla produzione agricola, è anche la produzione di foraggi per il sostentamento di un altro settore fondamentale settore del sistema economico di Pruno: la pastorizia .
• Pastorizia
Il recupero delle razze indigene e il conseguente trattamento di questi animali con pratiche naturali quali l’omeopatie e l’eugenetica, rappresenta una questione di primaria grandezza per una fruttuosa valorizzazione della pastorizia.
Nel tentativo di valorizzare i prodotti animali, saranno costruiti opportuni laboratori artigianali, alcuni adibiti alla produzione di prodotti lattieri caseari secondo opportune pratiche di caseificazione, altri alla lavorazione della lana tramite antiche tecniche di filatura e del lino grazie al recupero delle vecchie tecniche di tessitura.

• Artigianato:
Il rilancio di questo settore è strettamente collegato alla capacità dei soggetti di valorizzare prima e di diffondere poi le loro specifiche competenze quali tratti distintivi della propria storia.
Alcune attività artigianali caratterizzanti la valle, sono rimaste patrimonio di pochissime persone qui residenti. Per evitare che il ricambio generazionale si accompagni alla perdita di questo patrimonio di tradizioni e di storia, la diffusione di vecchie tradizioni tramite l’insegnamento, costituisce, il modo migliore e più proficuo del perpetuarsi di attività come la filatura, la tessitura, l’intreccio di ceste in vimini, la lavorazione del legno, i canti, la musica popolare e così via. Tutte queste attività non sono altro che espressioni del rapporto tra la comunità locale e il territorio, evitare che ciò vada perduto vuol dire mantenere integro e genuino un precipuo punto di forza della valle di Pruno: la cultura locale.

• Cultura
In termini di cultura, rare sono le ragioni rurali “svantaggiate” ricche di storia e di tradizioni, forgiate dal lavoro di generazioni di uomini e donne, queste regioni vantano, nella maggior parte dei casi, un ricco patrimonio ed una forte identità culturale.
La cultura locale, fonte di attività, di fierezza e di benessere, può costituire un importante vantaggio per lo sviluppo.
La cultura racchiude in se i mezzi e le finalità dello sviluppo: è in gran parte sulla ricchezza e la diversità della propria identità e del proprio patrimonio culturale che la zone rurali possono sviluppare nuove attività economiche. Inoltre, l’affermazione dell’identità culturale locale e il miglioramento della qualità della vita indotti da tali attività aumentano la fierezza dei rurali e il loro senso di appartenenza ad un territorio, garanzia di sopravivenza e sviluppo.
Se per cultura locale intendiamo il frutto della continua interazione territorio-comunità negli anni, ogni tentativo di rilancio dell’aspetto culturale non deve far disperdere nessuna manifestazione di tale indissolubile rapporto.
Per valorizzare la valle bisogna, conoscerne la storia,e la sua storia è strettamente collegata all’ambiente e al territorio, occorrerà diffondere un’adeguata educazione ambientale per la promozione di forme di turismo ecologico e sociale. Con questo si intende il propagarsi di forme di ospitalità rurale diffusa, che oltre al classico pacchetto “ pensione completa” comporterebbe la partecipazione ad attività rurali quali la cagliatura, la panificazione, la coltivazione biologica e cosi via.
La struttura scolastica, una vota recuperata, servirà a scopo sia didattico che turistico, come centro di prima accoglienza, come mostre permanenti dell’artigianato locale,come laboratorio artigianale volto all’insegnamento delle antiche tecniche di tessitura,filatura, della lavorazione del legno locale, dell’intreccio di ceste in vimini, di ogni forma, dell’arte locale comprese anche le manifestazioni ricreative legate a musica e danze popolari.