CASO XYLELLA:DEAFAL SOSTIENE LA LOTTA DELLE ASSOCIAZIONI SALENTINE

Da diversi mesi la nostra organizzazione sta seguendo la vicenda Xylella fastidiosa che ha investito il Sud della Puglia, rimanendo in contatto con l’associazione Spazi Popolari e altre realtà contadine del territorio.

Apprezziamo e sosteniamo il lavoro che cittadini, comitati, ONG e associazioni salentine portano avanti sull’affaire Xylella perché stanno riuscendo a dipanare una intricatissima matassa fatta di negligenze, omissioni, misteri e semplificazioni.

Si è infatti voluto far credere che il “complesso del disseccamento rapido degli ulivi” sia dovuto unicamente al batterio Xylella fastidiosa, presente
probabilmente nell’ecosistema mediterraneo fin dai primi anni ’80. Non si è considerato, come rilevato da uno studio delle Università di Firenze e di Foggia, che nelle piante in cui è stato rilevato il batterio Xylella si sono trovati anche tre funghi patogeni, particolarmente favoriti dall’andamento climatico delle ultime stagioni. Non è stata fatta nessuna considerazione di tipo pedologico, fisiologico ed ecologico mettendo in relazione il disseccamento con lo stress delle piante, causato anche da anni di pratiche agronomiche invasive.

Il nostro paese, secondo uno studio dell’Ispra, è il maggiore consumatore di fitofarmaci per unità di superficie tra i paesi dell’Europa occidentale, con valori doppi rispetto a Francia e Germania. La Puglia è la quarta regione italiana per utilizzo di fitofarmaci, e nel 2012 c’è stato un incremento del 15% di questi prodotti rispetto al 2009.
La soluzione al disseccamento degli ulivi individuata dalla Regione Puglia non fa che rafforzare questa tendenza, obbligando gli agricoltori a trattare
uliveti, frutteti e alberi ornamentali con insetticidi che eliminino gli insetti vettori della Xylella.

Questo provvedimento, che prevede anche l’eradicazione di parte del patrimonio olivicolo salentino, dà il colpo di grazia, secondo noi, a un settore e
a un territorio fortemente segnati da anni di scelte sbagliate dal punto di vista agronomico, politico ed economico.

Si è fatto credere agli agricoltori che l’aumento quantitativo e qualitativo delle produzioni poteva essere raggiunto solo semplificando l’ecosistema agrario e impiegando crescenti quantità di prodotti di sintesi. In alcune zone della Puglia, in pochi decenni, si è così creato un deserto ecologico attorno agli ulivi, devastando la fertilità naturale del suolo e rendendo le colture sempre più dipendenti dalle concimazioni chimiche.
Ai produttori non è stato però raccontato ciò che numerosi studi hanno accertato da tempo: il massiccio uso di prodotti di sintesi, soprattutto
degli erbicidi, sterilizza il suolo e debilita le piante, rendendole suscettibili ad insetti e malattie. I risultati di questi studi sono ora usciti dai laboratori e dai campi sperimentali e sono visibili in Puglia in tutta la loro drammaticità.

Infatti, il dramma Xylella non può essere risolto e superato con gli strumenti e le strategie dell’agroindustria. Tali strategie prevedono l’impiego di prodotti fitosanitari che causano la debilitazione del terreno e delle piante; in seguito le colture vengono attaccate da insetti e malattie; il sintomo, e non la causa di queste patologie, viene poi trattato con crescenti quantità di fitofarmaci, alimentando un circolo vizioso senza fine.
Deafal crede quindi che vada intrapreso un cammino radicalmente diverso da quello descritto sopra e imposto dalle istituzioni pugliesi. Vanno innanzitutto chiariti gli aspetti oscuri che sin dall’inizio hanno caratterizzato la vicenda, e poi si deve investire massicciamente in ricerca, sperimentazione, applicazione e diffusione di tecniche che prevedano la rigenerazione del terreno e la nutrizione equilibrata delle piante come quelle portate avanti negli ultimi mesi da Spazi Popolari.
L’Agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR) considera la salute del suolo come il fattore determinante per la salubrità e la qualità delle produzioni, utilizzando in campo buone pratiche agricole e moderne conoscenze scientifiche. Proponendo agli agricoltori soluzioni tecniche di facile applicazione, l’AOR è da anni una risorsa preziosa per tante aziende italiane, e può rappresentare uno strumento importante per aiutare l’olivicoltura salentina
a superare la crisi attuale.