Il Cilento è una subregione montuosa della Campania che si protende come una penisola tra i golfi di Salerno e di Policastro, nella zona meridionale della regione.

Fino alla creazione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano il territorio cilentano era individuato tra i paesi ai piedi del Monte della Stella (1131 mt) e altri delimitati a est dal Fiume Alento. Per ragioni oggettive si è voluto estendere il Cilento a buona parte della provincia costiera e interna meridionale di Salerno. Anticamente il Cilento era parte della Lucania (insieme con il Vallo di Diano e il golfo di Policastro). Ne è rimasto segno nel dialetto, nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica (Vallo della Lucania, Atena Lucana).

Posizione
La zona è limitata a nord dalla catena dei monti Alburni e ad est dal Vallo di Diano. Se ne fa derivare il nome da cis Alentum (“al di qua dell’Alento”), quantunque il fiume non ne segni più il confine.

Mondo vivo delle tradizioni
Prendendo in prestito dalla biologia il concetto di patrimonio genetico, si può dire che, nei paesi Cilentani, se la cultura ne avesse uno allignerebbe nelle antichissime tradizioni contadine. Addirittura importate da quei coloni Greci che raggiunsero questi lidi quasi 3000 anni fa. Esempi evidenti sono nelle numerose manifestazioni folcloristiche che si tramandano da secoli nei centri del Parco. È il caso di Casaletto Spartano, dove il 1º maggio gruppi di giovanotti questuanti, vanno di casa in casa a chiedere legumi di ogni tipo. Vengono cotti separatamente e poi la sera nella piazza del paese sono preparati tutti insieme (13 tipi diversi) in una grande caldaia e conditi con olio e sale. I paesani ne prendono una porzione come augurio di prosperità e abbondanza dei raccolti. Questo caratteristico piatto, con qualche variante, è consumato anche a Ispani,dove si chiama “cuccia”, dal greco “kykeon”, miscuglio, a Cicerale dove si chiama “cecciata”, a Castel San Lorenzo, noto come “cicci maritati”, a Pellare, Moio, Vallo della Lucania. Mentre a Castellabate i cicci si cuociono nel giorno dei morti. Un cibo rituale analogo era la pansperma, ottenuta dalla mescola di tutti i semi, presente nella Grecia arcaica: ne ha parlato nel Timeo il grande Platone a proposito dell’azione divina della semenza universale. Un altro esempio di ricchezza di tradizioni, questa volta religiose, sono i riti della settimana santa. Il Venerdì Santo nell’ area del Monte Stella si svolgono le processioni delle “congreghe”, lungo percorsi di sofferenza: “Visita ai sepolcri”. Ogni paese ha la sua. Queste confraternite laiche escono dal proprio paese per andare a rendere omaggio alle chiese di quelli vicini, e solo dopo andranno nelle proprie. Indossano i classici sai e cappucci bianchi, con una mantella corta, e a coppia di due, guidati dal priore e al ritmo dei colpi di un lungo bastone, si inginocchiano davanti al sepolcro. Finita la cerimonia sono accolti dai paesani con dolci e vino. Un altro piatto tipico del cilento e in particolare di Palinuro sono dei gustosi rotoli di pizza, spesso conosciuti come le Viviane, imbottiti con una base di pomodoro e mozzarelle e farciti a piacere.

Ambiente
Il gruppo montuoso del Cilento è a tavolieri, con allineamento principale verso l’Appennino, ma, per l’erosione esterna che l’ha inciso in più sensi, ha un’orografia complicata e confusa. È costituito da calcare del Cretaceo e da dolomia, perciò vi si verificano dei fenomeni carsici. Le vette più importanti sono il Monte Cervati (m. 1899), il Monte Gelbison (o Monte Sacro) (m.1705), il Monte Bulgheria (m.1225) che, pur superato da altre cime, spicca per il suo isolamento.

Il Cilento ha boschi di faggi e di lecci, è scarsamente popolato e impervio ed i suoi centri maggiori si trovano a notevole altezza, anche sopra i 600 m.

Parco Nazionale
Dal 1991, in seguito all’istituzione del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, gran parte del territorio del Cilento è protetto. Rientrano nell’area protetta circa 181.000 ettari di territorio, 8 comunità montane ed 80 comuni. La sede istituzionale dell’ente parco è situata nel centro più importante dell’area, Vallo della Lucania.

fonte : wikipedia.org