GIOVEDI’ 18 LUGLIO A #CAMPDIGRANO

(VEDI PROGRAMMA)

  • WORKSHOP  sull’Agricoltura Organica e Rigenerativa: I colori della vita, indagine cromatografica dei suoli. Introduzione all’agricoltura familiare  e di sussistenza con  Angelo Avagliano (Tempa del Fico) e Susanna De Benedetti (DEAFAL), “Terreni Organici ed emozionali, cromoterapia e shiatsu” con Marilena Ciancio (Sul campo di gara a partire dalle ore 8.00)
  • Giochi in piazza a partire dalle ore 21:00

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Giovedì 18 [INNOVAZIONE RURALE E CASE HISTORY]

  • WORKSHOP  sull’Agricoltura Organica e Rigenerativa: I colori della vita, indagine cromatografica dei suoli. Introduzione all’agricoltura familiare  e di sussistenza con  Angelo Avagliano (Tempa del Fico) e Susanna De Benedetti (DEAFAL), “Terreni Organici ed emozionali, cromoterapia e shiatsu” con Marilena Ciancio (Sul campo di gara a partire dalle ore 8.00)
  • Giochi in piazza a partire dalle ore 21:00

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Giovedì 18 [INNOVAZIONE RURALE E CASE HISTORY]

  • WORKSHOP  sull’Agricoltura Organica e Rigenerativa: I colori della vita, indagine cromatografica dei suoli. Introduzione all’agricoltura familiare  e di sussistenza con  Angelo Avagliano (Tempa del Fico) e Susanna De Benedetti (DEAFAL), “Terreni Organici ed emozionali, cromoterapia e shiatsu” con Marilena Ciancio (Sul campo di gara a partire dalle ore 8.00)
  • Giochi in piazza a partire dalle ore 21:00

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Giovedì 18 [INNOVAZIONE RURALE E CASE HISTORY]

  • WORKSHOP  sull’Agricoltura Organica e Rigenerativa: I colori della vita, indagine cromatografica dei suoli. Introduzione all’agricoltura familiare  e di sussistenza con  Angelo Avagliano (Tempa del Fico) e Susanna De Benedetti (DEAFAL), “Terreni Organici ed emozionali, cromoterapia e shiatsu” con Marilena Ciancio (Sul campo di gara a partire dalle ore 8.00)
  • Giochi in piazza a partire dalle ore 21:00

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I COLORI DELLA VITA  

TERRENI ORGANICI ED EMOZIONALI

IL TERRENO AGRICOLO COME ORGANISMO VIVENTE.

 

I COLORI DELLA VITA :  CURIAMO LA TERRA  CON L’AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA PER LA CONSERVAZIONE E SALVAGUARDIA DELLA FERTILITA’ DEL SUOLO  A CURA DI SUSANNA DE BENEDETTI (DEAFAL)  ED ANGELO AVAGLIANO

CROMOTERAPIA  E SHIATSU  COLTIVIAMO I TERRENI EMOZIONALI  A CURA DI MARILENA CIANCIO

CROMATOGRAFIA E QUALITA’ DEI BENI ESSENZIALI  La cromatografia come strumento di indagine della vitalità e dell’equilibrio del terreno.

INTRODUZIONE ALL’AGRICOLTURA FAMILIARE E DI SUSSISTENZA 

CARI CAMPISTI PRIMA DEL GRANO C’E’ LA TERRA    LA TERRA CHE E’ DENTRO DI NOI   CHE PROFUMA QUANDO PIOVE NELLA CALURA ESTIVA….

UN CHICCO DI GRANO PRIMA DI ESSERE SEME E PANE E’ TERRA….

 

#CAMPDIGRANO E’ PRIMA #CAMPDITERRA   ED ALLORA  INIZIAMO A METTERCI LE MANI DENTRO  MOLTO IN PROFONDITA’  PER ARRIVARE AL SUO CUORE E COLORARLO

AVREMO COSI’ UNA MAPPA DEL CUORE DELLA TERRA CHE HA “FATTO IL #CAMPDIGRANO”

AD OGNUNO DI VOI COME MANTRA PROPEDEUTICO IL COMPITO DI INGINOCCHIARSI  E PRENDERE MANCIATE DI TERRA DELLA PROPRIA TERRA (QUELLA PIU’ VICINA AL VOSTRO CUORE)

CROMATOGRAFIA


la cromatografia è un’analisi qualitativa del terreno che mostra, con una sorta di foto, la relazione tra sostanza organica, minerali e attività biologica di un terreno.

La Cromatografia circolare sfrutta la capacità di un particolare tipo di carta da filtro di separare i diversi elementi che costituiscono l’analita, evidenziandoli tramite un reagente.

La lettura del cromatogramma non solo consente di evidenziare le qualità vitali legate alle forze formatrici, ma dona anche indicazioni anche sulla struttura del terreno e sullo stato delle trasformazioni in atto.

Più particolarmente sull’attività microbica, sul processo di formazione dei colloidi argillo-umici, sulla mineralizzazione, sulla tendenza alla costipazione e all’asfissia, all’erosione ed al dilavamento, sulla capacità di ritenzione idrica e di rendere disponibili gli elementi.

Metodo

La procedura consiste nell’”imprimere”su una carta speciale, resa fotosensibile grazie ad un’opportuna preparazione con del nitrato d’argento.

La forma che la sostanza da esaminare, preventivamente estratta tramite una soluzione di soda, manifesta grazie alla capillarità della carta.

In opportune condizioni di luce si “sviluppa” un’immagine che “fotografa” la sostanza analizzata.

Come sono nate

Questi due metodi furono sviluppati dal dottor Ehrenfried Pfeiffer, sotto incarico di Rudolf Steiner, al quale chiese:

“Come mai nonostante le Sue ampie e numerose istruzioni, l’impulso spirituale, in special modo la formazione interiore, diviene tanto poco efficace nei singoli individui e questi possono mostrare, nonostante i loro sforzi, una manifestazione tanto modesta dell’esperienza spirituale?

Come mai, soprattutto, nonostante la comprensione teorica, la volontà di agire, di eseguire con successo gli impulsi spirituali è tanto debole?”

La risposta di Steiner fu: “Questo è un problema di alimentazione.

Così com’è oggi realizzata, l’alimentazione non da più all’individuo la forza di render manifesto lo spirituale nel fisico.

Non può essere lanciato il ponte del pensare al volere ad all’agire.

Le piante alimentari non contengono più le forze che dovrebbero dare agli uomini.”

 

 

A cosa servono – le indicazioni che possono dare

Con le analisi morfologiche, grazie alla comparazione della singola immagine del campione con quella della forma-tipo dell’alimento (immagine “ideale” generata dall’alimento) possiamo evidenziarne in modo oggettivo e ripetibile la Qualità.

Prodotti coltivati in armonia ed equilibrio tra le polarità delle forze di crescita e di maturazione donano delle immagini che si avvicinano molto alla forma archetipa.

Alimenti che sono stati coltivati, trasformati, conservati o cotti in modo tale da demolirne le forze vitali se ne discostano in termini di struttura dell’immagine generata e di anomalie che questa presenta.

Le immagini possono dare anche delle utili indicazioni per ottimizzare il metodo di coltivazione – valutare la qualità del suolo, del cumulo, dei preparati biodinamici, delle tisane, l’influenza delle pratiche agricole, l’adattamento di una cultivar e del portinnesto al terroir –  ed il processo di trasformazione del prodotto – la longevità di un frutto o del futuro vino, l’armonia di un uvaggio o di un assemblaggio di vini diversi, l’impatto di determinate lavorazioni o di additivi per la conservazione.

Applicazioni pratiche

Le analisi per  immagini possono fornire importanti indicazioni in diversi campi:

  • nella quotidianità: valutazione della Qualità dei cibi che portiamo in tavola
  • nel settore agricolo: indicazioni per ottimizzare il metodo di coltivazione, per la valutazione della qualità del suolo, del cumulo, dei preparati biodinamici, delle tisane, dello sviluppo armonico della pianta, dell’influenza delle pratiche agricole, dell’adattamento di una cultivar e del portinnesto al terroir
  •  nel settore alimentare: valutazione del processo di trasformazione del prodotto e comparazione tra diverse alternative, della longevità di un frutto o del futuro vino, dell’armonia di un uvaggio o di un assemblaggio di vini diversi, dell’impatto di determinate lavorazioni e additivi per la conservazione
  • nel settore medico per la diagnosi

Un requisito importante delle analisi morfologiche è che, pur essendo analisi qualitative, consentono una valutazione “alla cieca”, cioè senza pregiudizio: il fattore umano non può influenzare i risultati, a differenza di altre valutazioni non basate su parametri quantitativi più emotive e soggettive, come quelle edonistiche.  Alcune conclusioni risultano a volte discordanti da quelle dettate dal ragionamento o dall’intuito (probabilmente non si tratta di vera intuizione), condizionate dalle aspettative. Le analisi per immagini costituiscono invece una voce “al di sopra delle parti”: sarà poi compito di ciascuno indagare sui motivi che possono eventualmente portare a risultati inaspettati.

Le analisi per immagini

Le analisi morfologiche evidenziano la qualità intrinseca, cioè le forze vitali contenute nelle sostanze, in particolare negli alimenti con cui ogni giorno nutriamo il corpo e lo spirito. Il nostro corpo si giova minimamente della parte materiale del cibo, che viene poi in gran parte smaltita, a differenza delle forze contenute nell’alimento, che vengono invece trattenute dall’organismo.

Mentre la valutazione della parte materiale può essere eseguita con delle normali analisi chimico-fisiche, le analisi morfologiche evidenziano le qualità vitali più “sottili”, legate alle forze formatrici, e quindi consentono di valutare il prodotto nella sua totalità (metodi di analisi olistici).

Due pani, uno comune “industriale” da agricoltura convenzionale e uno biologico: probabilmente le analisi chimiche sono molto simili, ma in base alle cristallizzazioni quale preferireste mangiare?

 PANE COMUNE

Cristallizzazione pane comune

PANE CASARECCIO

Cristallizzazione pane casereccio

 

 Procedimento per fare la cromatografia.

 


Per prelevare il campione di terra bisogna innanzitutto prendere in considerazione il campo e la coltura dal quale si preleva. A seconda della profonditá delle radici della coltura avrá senso prelevare campioni di terra a diverse altezze (ortaggi, con piccole radici, campione al massimo a 15/20 cm di profonditá mentre alberi da frutta ha senso fare analisi ai 15, ai 30 ai 50 e magari anche ai 70 cm di profonditá). Da tenere in considerazione che i primi 5 cm di terreno non devono mai essere prelevati per farne un’analisi in quanto non veritiera.

Per prelevare il campione si deve fare un buco e prelevare una manciata di terra dalla parete, prelevando prima il campione nella parte piú profonda e poi a seguire sulle altre profonditá. Ogni campione deve essere inserito in una busta in cui si identifica bene luogo e profonditá alla quale é stata prelevata.

Il campione di terra deve essere messo ad essicare su un foglio di carta privo di stampa in un luogo ventilato ma non sotto i raggi diretti del sole.

 La tecnica di analisi è la seguente: Un disco di carta speciale da laboratorio viene impregnato di una soluzione acquosa di Nitrato d’Argento e fatto asciugare al buio per 2-3 ore e poi viene appoggiato su una capsula Petri di vetro nel quale è disciolta una soluzione della sostanza da esaminare. Viene fatta assorbire finché raggiunge un raggio di 6 cm. Poi viene fatta asciugare .

Come si legge un cromatogramma? Nel caso dei terreni qui di sotto illustriamo in sintesi le indicazioni di lettura:

Zona centrale: rappresenta la componente più minerale del suolo

Zona interna: rappresenta la componente inorganica del suolo

Zona mediana: rappresenta la componente organica del suolo.

Zona periferica: rappresenta l’attività della flora batterica.

È importante osservare attentamente il cromatogramma cercando di coglierne il “gesto” complessivo anche addentrandosi nell’osservazione dei particolari ma poi uscirne leggendolo complessivamente osservando il rapporto tra le zone colorate, i loro spazi vuoti e pieni. Con l’esperienza si arriva a riconoscere fenomeni oggettivi dei suoli agrari connessi con le forme interne del cromatogramma.

 

Cromatografia circolare

La cromatografia circolare al nitrato d’argento consente di trarre preziose indicazioni sullo stato di salute del terreno o sulla qualità di un composto

Essa sfrutta la capacità di separare i diversi elementi che costituiscono il materiale da analizzare di un particolare tipo di carta da filtro, evidenziandoli tramite un reagente.

Interpretazione

La valutazione va eseguita confrontando il cromatogramma con le immagini che si sono ottenute da standard di riferimento.

L’interpretazione è basata sull’impressione globale dell’immagine, sulla descrizione delle singole zone (immagine 1)  in cui il cromatogramma è suddiviso, ognuna con un significato ben preciso: zona centrale (A), zona interna (B), zona mediana (C) e zona periferica (D).

È importante fare attenzione alle forme, ai rapporti tra le varie zone ed alla loro compenetrazione, ai colori ed alle loro sfumature. Bisogna soffermarsi particolarmente sulle punte della zona mediana e sugli spazi tra le punte e la zona più esterna, considerandone la geometria ed i colori.

Dalla descrizione si potrà passare all’interpretazione grazie al significato delle singole parti del cromatogramma e delle relazioni che sussistono tra di loro.

In particolare si può schematizzare come segue: la zona centrale è collegata alla frazione minerale del suolo, la zona interna alla componente inorganica, la zona mediana a quella organica e la zona periferica all’attività microbiologica.

L’ampiezza di tali zone, il loro rapporto reciproco e la demarcazione più o meno netta o sfumata indicano la presenza  e la qualità della parte organica, di quella minerale e dell’attività dei microrganismi, nonchè l’equilibrio tra le suddette frazioni.

Integrando queste informazioni con l’osservazione della tonalità, dell’intensità e delle sfumature dei colori ed altri dettagli morfologici avremo un quadro globale del campione analizzato, completo di  informazioni circa lo stato dei processi di formazione o mineralizzazione dell’humus, la sua qualità, la struttura, gli eventuali danni delle lavorazioni, del costipamento o dell’inquinamento.